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SOLO - Mostra d'arte di Roberta Conti
12 – 26 Marzo 2016

Inaugurazione sabato 12 Marzo 2016 ore 18
Orario: dal martedì alla domenica 17.30 – 19.30

    
L'opera di Roberta Conti analizza tre tipi di relazioni fondamentali che ogni essere umano, durante la propria esistenza, si è ritrovato ad affrontare: la relazione con se stessi (erroneamente generalizzata nel concetto semplicistico di “solitudine”), le relazioni interpersonali, e la relazione dell'uomo con l'ambiente circostante, ovvero con la natura.

Quello della solitudine è un concetto truffaldino, che può coglierci anche in mezzo a una folla.

Soli lo siamo sempre di fronte alle scelte e ai momenti difficili che la vita ci pone davanti, nonostante l’aiuto e il supporto che gli altri possono offrirci, la solitudine è un’inevitabile verità con la quale ci troviamo sempre a fare i conti nei momenti più bui della nostra esistenza. Le rigonfie creature create dalla mano di Roberta Conti ci insegnano che essa è necessaria per la scoperta di noi stessi, del nostro io, al fine di acquisire quella consapevolezza essenziale per affrontare gli altri esseri umani e costruire con loro quella rete di relazioni, tanto necessarie quanto purtroppo tragiche.

La difficoltà di comunicazione con gli altri, l’incapacità di essere sinceri, sono viste dall’artista come le cause principali delle incomprensioni, degli scricchiolii dei ponti che ci legano l’uno all’altro.

    
L’artista conosce bene queste dinamiche poiché sono il suo lavoro, il suo pane quotidiano: la scuola è uno dei primi, grandi campi da gioco dove ogni giorno si disputa la partita delle relazioni tra essere umani e dove si comincia a costruire la scia della propria esistenza.
    
Infine, l’ambiente. Quale tematica può essere più attuale del nostro rapporto con la terra che ci ospita nel corso della nostra vita e alla quale noi dimostriamo sempre meno riconoscenza?  

Credo che Roberta Conti abbia creato una specie di universo parallelo fatto di tanti piccoli “omini” racchiusi in un mondo che inizia e finisce ai bordi della tela, dichiaratamente ispirati alle stilizzazioni anni Ottanta di Keith Haring, ma che conservano anche l’eco della fase preistorica di Dubuffet, il quale successivamente si servì degli elementi naturali nelle sue rappresentazioni, sempre all’interno di una volontà di ritorno al preistorico, alla matrice signica del disegno.  

Roberta Conti cattura la vignetta di un fumetto, il frammento di un cartone animato, per esprimere le sue impressioni sul mondo.  
Tramite le sue piccole creature l’artista ci parla della sua esperienza nel mondo e di come vorrebbe vederlo cambiare.  

Giulia Naspi

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